Pensioni: Aumenti maggio 2023 e rivalutazione – Chi guadagna e chi perde

Pensioni: Aumenti maggio 2023 e rivalutazione – Chi guadagna e chi perde

Rivalutazione delle pensioni maggio 2023 – La nuova tornata mensile di pagamento prevista per maggio 2023 prevede l’entrata a regime anche la rivalutazione degli assegni secondo le nuove regole fissate nella legge di Bilancio per il 2023.

La nuova rivalutazione delle pensioni: metodo delle fasce

Con il calendario dell’Inps ormai consolidato, l’operazione di adeguamento degli assegni all’inflazione è stata completata. Da aprile 2023, nel cedolino troveremo solo gli adeguamenti a regime senza gli arretrati.

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Per il 2023, si è tornati al metodo delle fasce, che risulta più penalizzante sull’importo dell’assegno perché la sforbiciata si applica su tutto l’importo del trattamento.

Le 6 fasce attualmente valide sono:

  1. 100% sulle pensioni fino a 4 volte il minimo (2.102 euro)
  2. 85% sulle pensioni tra 4 e 5 volte il minimo (2.102-2.627 euro)
  3. 53% sulle pensioni tra 5 e 6 volte il minimo (2.627-3.152 euro)
  4. 47% sulle pensioni tra 6 e 8 volte il minimo (3.152-4.203 euro)
  5. 37% sulle pensioni tra 8 e 10 volte il minimo (4.203-5.254 euro)
  6. 32% sulle pensioni oltre 10 volte il minimo (sopra 5.254 euro)

Impatto della nuova rivalutazione sugli assegni in corso di pagamento

Chi percepisce fino a 2.102 euro di pensione lorda al mese non subisce tagli: l’aumento è del 7,3%, con 73 euro in più mensili e 949 annui fino a mille euro, mentre l’aumento è di 110 euro mensili e 1.430 euro in un anno per trattamenti fino a 2.000 euro.

Per coloro che hanno assegni superiori a 2.102 euro, gli incrementi sono inferiori a quelli che avrebbero avuto se si fosse applicato il vecchio metodo. Gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo ricevono il 5,6% anziché il 7,3% di inflazione. Tra 5 e 6 volte il minimo: il 3,87%. Tra 6 e 8 volte il minimo: il 3,43%. Tra 8 e 10 volte il minimo: il 2,70%. Oltre 10 volte il minimo: il 2,34%.

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Le perdite variano in base all’importo della pensione:

  • Con 2.500 euro lordi mensili, la perdita è di 31 euro mensili e 403 euro annui
  • Con 3.000 euro lordi, si perdono 93 euro mensili e 1.203 euro annui
  • Con 4.000 euro lordi di pensione mensile, il taglio dell’aumento è di 126 euro mensili e 1.643 euro all’anno
  • Con 5.500 euro, si ottengono 218 euro mensili in meno e 2.829 euro annui.

In conclusione, la nuova rivalutazione delle pensioni basata sul metodo delle fasce penalizza gli assegni di importo maggiore, mentre chi percepisce pensioni di importo inferiore beneficia di un aumento leggermente maggiore rispetto al passato.

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